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Scarafaggi e blatte in casa: ecco da dove vengono

Ve lo sarete probabilmente domandato centinaia se non migliaia di volte. Da dove vengono e come sono arrivati scarafaggi e blatte in casa vostra? Cerchiamo di capire i luoghi della casa dove si nascondono e come fanno ad intrufolarsi facilmente.

Da dove entrano gli scarafaggi e le blatte in casa? Gli scarafaggi si introducono in casa sfruttando ogni varco possibile: arrampicandosi su umide tettoie e grondaie esterne, attraverso tubi di scarico o più semplicemente approfittando di porte e finestre lasciate aperte. A molti capita di imbattersi in scarafaggi, blatte per lo più, che escono dallo scarico del lavandino o fanno beffardamente capolino da sotto il divano.

Da dove vengono gli scarafaggi

Per eliminare il problema blatte spesso non bastano solo le classiche trappole insetticida, meglio non rischiare di comprare prodotti pericolosi da maneggiare e potenzialmente dannosi per la salute dell’uomo, che fare allora? Si pensa che le blatte o scarafaggi abbiano circa 350 milioni di anni e siano quindi fra le creature più vecchie ancora esistenti sulla terra. La sopravvivenza degli scarafaggi è dovuta principalmente alla rapidità dei loro cicli riproduttivi e alla straordinaria capacità di adattamento a veleni e ambienti. Occorre l’intervento di una ditta specializzata nella deblattizzazione e sanificazione degli ambienti e un’attenta attività di prevenzione per bloccare e mettere in sicurezza le principali vie di comunicazione con l’esterno.

Scarafaggi in casa dove si annidano?

Le blatte sono scarafaggi gregari che si nutrono e si spostano prevalentemente di notte; sono in grado di correre velocemente, alcune specie di scarafaggi possono addirittura volare e arrampicarsi su superfici perfettamente lisce. Hanno forma estremamente appiattita che consente loro di attraversare fenditure di pochi millimetri e di nascondersi facilmente. Le blatte, o gli scarafaggi più in generale, si riproducono velocemente e creano nidi che rilasciano odori sgradevoli e sporcizia.

Sono insetti ubiquitari e vivono a stretto contatto con l’uomo negli esercizi commerciali, edifici pubblici e privati, nelle cantine, fognature o sui cumuli di immondizie, nei porti, sulle navi ed aerei. Per la loro diffusione le blatte utilizzano imballaggi, biancheria, condutture. Passando facilmente da ambienti inquinati ad ambienti sani, gli scarafaggi sono facili trasmettitori di gravi e non trascurabili malattie. Possono inoltre causare reazioni allergiche nei bambini e negli asmatici, dovute all’inalazione o ingestione dei resti di animali morti e delle feci.

Ma vediamo ora perché e come una blatta stabilisca il proprio habitat nelle nostre case.

Da dove entrano gli scarafaggi: le vie di accesso più comuni

ecco da dove entrano le blatte in casa

Ecco una serie di possibili accessi:

  • Una via di accesso molto praticata dalla blatta è quella delle tubazioni di scarico delle acque scure. In questo caso si rende necessario installare una valvola anti riflusso che crea uno sbarramento tra la raccolta (pozzetti e loro diramazioni fino alle condotte principali) e gli stessi tubi di scarico. In alcuni casi lo scarafaggio accede agli immobili risalendo gli scarichi che in stabili datati sono ancora in cemento o addirittura in eternit incrostati dagli anni.
  • Un'altra via di facile accesso è la porta di casa (portoncino blindato) che se presenta un’aria eccessiva tra il pavimento e la parte sottostante della stessa rende molto facile il via vai. In questo caso se si dovesse decidere di sostituire il portoncino sarebbe opportuno prediligere quelli che anno la spazzola para spifferi. La spazzola para spifferi va controllata e se necessario sostituita al fine evitare che possa render facile l’accesso allo scarafaggio.
  • Infine un’ulteriore via di accesso della blatta, dovuta a carenze strutturali, è determinata dalla mancanza di stuccatura delle mostre del portoncino blindato. Si consiglia di acquistare la schiuma poliuretanica e di procedere alla stuccatura.

Molto spesso il rivestimento della cucina o del bagno presenta un vano tra lo scarico e la mattonella sottostante prossima al sifone: questo vano va stuccato con cura. Consigliamo inoltre di non sottovalutare gli imballi per scongiurare accessi inaspettati ma facilissimi per gli scarafaggi:

  • Ogni qual volta che si acquista un nuovo elettrodomestico, tolto il cartone, verificare con cura che sia integro ed ispezionarlo accuratamente in quanto negli alveoli spesso si nascondono gli scarafaggi.
  • Ogni volta che si trasloca un mobile accertarsi che non sia stato contaminato dagli striscianti. Ispezionarlo con cura e procedere ad una sanificazione dello stesso.

Da dove arrivano le blatte in cucina, consigli per prevenire

La pulizia della cucina con la rimozione dei detriti alimentari e dei grassi va effettuata sempre pertanto si consiglia di:

  • Rimuovere le briciole (detriti alimentari) con molta cura evitando di lasciarle alla mercé dello scarafaggio. A tal proposito viene consigliato l'uso di aspirabriciole e di scopa elettrica che a differenza della scopa tendono a rimuovere quasi tutto.
  • Rimuovere periodicamente il battiscopa della cucina e con un po' di sacrificio accedere fino in fondo (vicino al rivestimento) e pulire con cura.
  • Rimuovere quotidianamente i grassi che si accumulano sul rivestimento prossimo alla macchina a gas avvalendosi di detergenti alcalini.
  • Pulire i filtri della cappa aspirante della cucina in quanto questi per la blatta sono una leccornia.
  • Rimuovere quotidianamente i fuochi della cucina per pulire la parte sottostante. In caso di presenza conclamata di infestazione è doveroso procedere anche con la sanificazione delle superfici adoperando un battericida con sali quaternari di ammonio e ortifenilfenoli.
  • A cadenza costante organizzare una pulizia completa dei vani dei pensili della cucina adoperando detergenti e sanificanti.
  • Porre SEMPRE gli alimenti in contenitori a chiusura ermetica.
  • Ogni sera, terminati i pasti e riposti gli scarti alimentari (umidi), rimuovere il sacchetto e chiuderlo con molta cura o ancor meglio portarlo nei raccoglitori comunali.